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Day #26

Day 25 - 10/08 ~ Khorug -> Murgab [Tajikistan] Day 26 - 11/08 ~ Murgab -> Osh [Kyrgizistan]

Ci svegliamo a Khorug, la macchina è arrivata qui non al meglio, ha cominciato nuovamente ad arrancare nonostante l'assenza di salite. Salutiamo Massi e andiamo da un nuovo meccanico.

Alle 15 ci mettiamo in viaggio, ci attende l'ultimo tratto di Pamir, quello con le montagne più alte, e la macchina, nonostante l'intervento del meccanico, non è al meglio [Il primo passo - quota 4.272 - lo raggiungiamo facendo l'ultimo tratto in prima, con marce ridotte a 10km/h]. Le strade sono in pessime condizioni, ma il contesto è meraviglioso e regala continuamente panorami mozzafiato. Cala il sole e arrivano le tenebre, guidare non è semplice visto che la strada regala insidie passo dopo passo, ma basta una sosta pipì per riprendersi ammirando lo splendore di questo ennesimo cielo colmo stelle.

Dopo poco più di 8h, quando ormai sono le 23.00, raggiungiamo Murgab, una sorta di avamposto per scalatori, dove passiamo la notte all'interno di una sorta di rifugio alpino. Al mattino sveglia presto, rifornimento carburante [benzina prelevata con secchiello da un barile] da un local che garantisce di avere dell'ottima benzina Gazprom nonostante il liquido sembri più simile ad aceto di vino del peggior discount Cinese [ma tanto ormai abbiamo appurato che la nostra Suzuki andrebbe anche con le bucce di banana come la De Lorean di Ritorno al Futuro II], e poi si parte. Anche oggi ci aspettano grandi salite e l'aria di alta quota sfianca la povera Fujiko che non va oltre i 40km/h in piano e i 10-15km/h in salita.

Riusciamo a raggiungere la vetta dell' Ak-Baital pass - quota 4.655m - al terzo tentativo, dopo aver svuotato completamente la macchina e con il povero Candi a spingere in salita. Inizia un'analisi del problema e, nonostante la nostra grande ignoranza tecnica, snoccioliamo teorie e ipotesi dal dubbio fondamento tecnico.

Dopo quasi 8 ore di viaggio e solo 200km percorsi arriviamo alla frontiera che si presenta come un posto dimenticato da Dio a 4.300 metri di altezza. Fa freddino e "pregustiamo" già la, ormai consueta, lunga attesa, ma invece con grande gioia e stupore sbrighiamo le formalità in entrambe le dogane in meno di mezzora, senza alcuna perquisizione e con tanto di registro ingressi Kyrigizo auto-compilato, foto ricordo con il boss della dogana kyrgiza e mega adesivo Flaneurs attaccato nel suo ufficio!

Ci mettiamo in macchina per far rotta verso Osh, e veniamo accolti da un bel temporale (il primo, ma non l'ultimo, di questo viaggio) e, poco dopo da un doppio arcobaleno. La macchina continua ad arrancare pesantemente nonostante non ci siano più salite e la cosa ci preoccupa parecchio. Cerchiamo disperatamente un posto dove cenare, tentando anche la soluzione "famiglia locale" con scarsi risultati, anche perchè nessuno sembra in grado di comprendere l'inglese. Finchè all'ennesimo tentativo una matrona Kyrgiza pronuncia la parola "Piraski" [una sorta di calzone fritto] che rievoca vecchie memorie da transiberiana e ci fa capire che mangeremo qualcosa.

Poco dopo ci rimettiamo in viaggio e, incredibilmente Fujiko riparte alla grande toccando punte di 80km/h e riaccendo i nostri animi.

[continua...]

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